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Piansano è un comune italiano di circa 2 100 abitanti della provincia di Viterbo nell'alto Lazio, precisamente nella Tuscia.
In mezzo alla campagna maremmana di oliveti e campi coltivati a grano, a
pochi chilometri dal Lago di Bolsena, Piansano sorge in un paesaggio
rimasto integro dei secoli. Alcuni vocaboli dialettali di origine
toscana e la devozione per San Bernardino da Siena, patrono della città,
richiamano alla colonizzazione degli aretini nel ‘500.Del primo abittato della zona, il pagus etrusco di nome Maternum,
situato lungo la via Clodia, non si sa bene dove, nel tratto
Tuscania-Saturnia, forse in località Poggio di Re Metino su un colle a
forma di nave, non resta alcuna traccia. Alcuni ritrovamenti della
necropoli tufacea con tombe a camera, confermano la presenza di un
centro etrusco molto fiorente. Si ritrovano di nuovo tracce di un nucleo
abitato dal nome Platjanula o Platjanu in epoca carolingia, che risulta
appartenere al vasto patrimonio del monastero di S.Salvatore sul Monte
Amiata. Nel 1300 il territorio entra a far parte del Patrimonio di S.
Pietro in Tuscia. Segue un periodo di conflitti con i vari signori
locali che si contendevano il territorio. Tra questi, i signori di
Bisenzio, incontrastati padroni dell’area per molti anni; più tardi,
nella fase dell’esilio avignonese, i di Vico, che devono però ritirarsi
con il ritorno del papa a Roma. Infine i Farnese: nel 1513 il castello è
definitivamente assegnato al cardinale Alessandro Farnese (che
diventerà papa col nome di Paolo III) e al figlio Pier Luigi. Come per
Arlena di Castro, anche qui il territorio è ripopolato quando il
cardinal Alessandro Farnese chiama gli aretini a coltivare le sue terre
in cambio di benefici e privilegi. Nel 1537 Piansano è incorporata al
Ducato di Castro. Nel 1649 ritorna alla Santa Sede, mentre nel 1790 è
assegnata in enfiteusi al conte Alessandro Cadelli e nel 1808, al
principe polacco Stanislaw Poniatowski.